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Siamo sempre in abruzzo, ad Atri che sorge su una collina a 442 metri d’altitudine nel comprensorio delle Terre del Cerrano. La città si trova incastonata tra il Mar Adriatico e il massiccio del Gran Sasso e si rivela come uno dei più importanti centri storici dell’Abruzzo.
Atri ha una storia davvero lunga tanto che già in età etrusca la città era considerata un importante centro commerciale. Durante il periodo romano, invece, Atri era nota come il nome di “Hatria” e secondo alcune fonti pare l’Imperatore Adriano fosse nato proprio in questa città.
Arriviamo nella cittadina nel tardo pomeriggio e parcheggiamo il camper vicino gli impianti sportivi che si trovano sotto il paese ad un paio di chilometri dal centro alle coordinate G.P.S. 42°34’55.5″N 13°58’56.6″E – 42.582076, 13.982387 ma come biglietto da visita troviamo una scritta sul muro dove hanno scritto che non vogliono camper in quella zona.
Vista l’ora e considerato che non sussistono segnali di divieto di sosta, pernottiamo in quest’area che alla fine è risultata tranquillissima e il mattino successivo ci incamminiamo verso il centro storico.
Arriviamo fino alla Porta di San Domenico, oltrepassata la quale troviamo la Chiesa di San Giovanni Battista, nota anche come chiesa di San Domenico perché costruita dai Padri Domenicani a cavallo del XIII e XIV secolo, che però troviamo chiusa quindi continuiamo per via Cardinale Cicada fino ad arrivare in Piazza Duomo, dove troviamo, a destra il Teatro Comunale e a sinistra la Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Il centro storico di Atri
Entriamo nella Cattedrale di Santa Maria Assunta che è veramente maestosa e bella. La chiesa risale al XII secolo, costruita al posto dell’Ecclesia de Sancta Maria de Hatria, risalente al IX secolo e l’interno, con alte colonne è a tre navate.
La Porta Santa della Cattedrale
Forse non tutti sanno che, oltre a Rome e all’Aquile, esiste anche ad Atri una Porta Santa e, nell’ambito della settimana dedicata all’Assunta, ogni anno, il 14 agosto, si ripete la cerimonia dell’apertura della Porta Santa della Basilica.
La Perdonanza della Porta Santa venne istituita da Papa Celestino V° compagno del Beato Francesco Ronci.
Dopo la visita alla Cattedrale di Maria Assunta continuiamo la visita percorrendo Corso Elio Adriano fino ad arrivare davanti la Chiesa di San Francesco che sfortunatamente troviamo chiusa.
La chiesa di San Francesco è stata costruita nel 1226, dopo la morte di San Francesco d’Assisi che qui aveva fondato una piccola comunità. All’epoca la chiesa era la più grande di tutto l’Abruzzo e nei secoli subì diverse modifiche, anche per far fronte a una competizione artistica con i frati domenicani, arrivati successivamente ad Atri. Purtroppo il terremoto del 1690 distrusse buona parte dell’edificio, che venne ricostruito nelle forme attuali e in dimensioni inferiori.
All’interno della Cappella dei Caduti di Guerra è posto un busto a ricordo di Pietro Bajocchi unico garibaldino abruzzese morto a Palermo durante la Spedizione dei Mille.
Il palazzo Ducale risale al XIV secolo ed è composto da muri robusti in pietra squadrata. Questo materiale venne prelevato dalle mura cittadine e diede vita a una facciata lineare e austera.
Come puoi vedere, una seconda parte in laterizio, risalente al XVI secolo, affianca il corpo principale. Lo scopo iniziale dell’edificio era quello di progeteggere i suoi abitanti. Era infatti concepito come fortezza militare.
Percorriamo via Picena fino ad arrivare davanti la chiesa di San Nicola di Bari. La chiesa è divisa in tre navate, con quella centrale che si conclude in un abside semicircolare. Gli interni hanno uno stile gotico e sono scanditi attraverso sei arcate a sesto acuto con pilastri in cotto. Gli interni sono decorati in maniera sobria, e puoi trovarci l’affresco quattrocentesco della Madonna col Bambino fra i Santi Rocco e Sebastiano.
Riprendiamo via Picena fino ad arrivare alla chiesa del Santo Spirito o Santuario di Santa Rita da Cascia. La chiesa venne costruita sul finire del duecento per i frati agostiniani scalzi. Solo più tardi passò alle monache agostiniane che introdussero il culto di Santa Rita da Cascia, da cui il secondo nome di Santuario Santa Rita. Le stesse monache operarono svariate modifiche alla chiesa, tra il settecento e l’ottocento, conferendole l’attuale stile barocco.
Santa Trinità o Santa Rita da Cascia
Torniamo indietro in direzione del parcheggio dove si trova il nostro camper e passiamo davanti la Chiesa del SS. Sacramento per cui ne approfittiamo per una visita.
Chiesa di San Giovanni Battista
Riprendiamo la strada e ripassando davanti la chiesa di San Giovnni Battista, notiamo che la porta è aperta e quindi entriamo in questa chiesa che precedentemente era chiusa.
L’interno è veramente bello e sarebbe stato un vero peccato non poterlo vedere.
Della struttura trecentesca rimangono la parte inferiore della facciata e l’ingresso al convento domenicano, mentre tutto il resto è risalente alla ricostruzione cinquecentesca e al rimaneggiamento del secolo successivo.
La liquirizia d’Abruzzo
Non bisogna, infine, dimenticare che Atri è da sempre nota per la produzione della liquirizia, una vera e propria tradizione che sembrerebbe risalire addirittura all’epoca romana. Assaggiare la liquirizia di Atri è una delle cose da fare assolutamente acquistandola in una delle storiche botteghe del centro.
Ora, veramente, la visita di Atri è terminata e onestamente è stata molto interessante e bella, quindi non ci resta che prendere il camper e viaggiare verso l’ultima tappa di questo meraviglioso viaggio: Civitella del Tronto.